Quella che vi voglio presentare è la storia della mia infanzia trascorsa un po' con la Nonna Umiltà, Pietrasantina Doc che non sa cucinare perché ha paura del cibo e degli effetti collaterali che il troppo mangiare può causare, ed un po' con la nonna Clara, che era di Camaiore, un piccolo paese vicino a Pietrasanta.
Lei amava, ma che dico amava... adorava cucinare e soprattutto mangiare, da un nulla che aveva in frigo tirava fuori uno speciale manicaretto che poi si mangiava con estrema goduria.
Fino a che ha avuto fiato per parlare mi ha sempre detto: " Bambora, ma che c'è di più bello che mangiare la roba genuina? Da che te ne fai di quelle secche?" Io ero ( e sono 😉 ) bella in carne, come lei del resto, e ricordo che con un vero amore verso il cibo preparava questa torta salata che è il simbolo della città di Camaiore.
Voi non potete far visita a questo paesino e non mangiarne una fetta, la prepara qualsiasi massaia, qualsiasi panificio, pizzeria e pasticceria. Si basa su ingredienti semplici che, presi da sé, forse non sono poi neanche così saporiti, ma amalgamati insieme danno veramente il meglio.
La mia nonna non c'è più ma ha lasciato in eredità tutto il suo sapere e la sua esperienza culinaria alla mia mamma, Camaiorese d'adozione, e allora io oggi vi voglio raccontare la Torta co' Pizzi, o Torta di Pepe, attraverso le sue mani.
parmigiano grattugiato gr 75
pecorino Romano grattugiato gr 75
uova n°2
latte freddo q.b.
bieta lessata n° 2 pallette
noce moscata q.b
sale q.b.
pepe q.b. (si chiama Torta di Pepe sicché fate voi!)
Lessare il riso in abbondante acqua salata, nel frattempo sbattere le uova ed unire la ricotta, i formaggi grattugiati, la bieta ripassata in padella con uno spicchio d'aglio intero (che poi va tolto) ed una noce di burro.
Ingredienti:
Per la sfoglia (che deve risultare un impasto morbido ma non appiccicoso)
farina 00 gr 300
acqua q.b.
sale q.b.
olio q.b
Fare la fontana di farina e mettere al centro un po' d'acqua, iniziare ad impastare ed aggiungere olio e sale, impastare bene se serve aggiungere ancora un po' d'acqua fino ad ottenere una palletta di impasto consistente, elastico e che si stacchi dalle mani. Coprirlo e lasciarlo riposare, nel frattempo preparate il ripieno.
Ingredienti:
riso Roma gr 150
ricotta di pecora gr 250parmigiano grattugiato gr 75
pecorino Romano grattugiato gr 75
uova n°2
latte freddo q.b.
bieta lessata n° 2 pallette
noce moscata q.b
sale q.b.
pepe q.b. (si chiama Torta di Pepe sicché fate voi!)
Lessare il riso in abbondante acqua salata, nel frattempo sbattere le uova ed unire la ricotta, i formaggi grattugiati, la bieta ripassata in padella con uno spicchio d'aglio intero (che poi va tolto) ed una noce di burro.
A questo punto amalgamare bene il riso ed aggiungere un paio di cucchiai di latte per allentare il composto, che non deve essere né troppo molle né troppo compatto (come è successo a noi che ci siamo dimenticate il latte!!!).
Regolare si sale, pepe, e noce moscata.
Stendere adesso la sfoglia sottile, adagiarla nella tortiera unta di olio e lasciarla debordare bene così:
Debora
Stendere adesso la sfoglia sottile, adagiarla nella tortiera unta di olio e lasciarla debordare bene così:
Versare il composto a base di riso all'interno, riempire bene tutta la tortiera ed iniziare il lavoro certosino dei “Pizzi”: prendere un pezzo della sfoglia in eccesso, arrotolarlo sul bordo della tortiera e su sé stesso, con un coltello bel affilato tagliare il rotolino ottenuto formando un triangolo, proseguire con il resto della pasta fino ad esaurimento “spazio” ai bordi della tortiera, così:
Completare con una leggera spolverata di noce moscata sulla superficie della torta (poca perché serve solo a dare colore) ed infornare a 200° per 30', ma tenetela d'occhio quando è brunita e sentite un bel profumino è segno che è cotta.
E' ottima come aperitivo tagliata a cubetti ed accompagnata da un bel calice di vino rosso, come antipasto servita con un paio di fette di salame e come secondo accompagnata da un'insalatona mista... che volete di più? Una quique? Naaaaaa!Questa è molto meglio!
Ora me ne mangio una fetta e vi auguro la buonanotte😘 !
Ma che meraviglia la ricetta della nonna....prendiamo nota e la proviamo....e naturalmente vi seguiamo....
RispondiEliminabellissimo post e questa torta oltre ad essee buonissima è molto bella!
RispondiEliminaBellissima la torta (e mica tanto facili da fare, i pizzi!) ma soprattutto è bellissima la storia con cui l'hai accompagnata!
RispondiEliminaUn bacione.
Il babbo Deborah, ha assaggiato la torta co pizzi e da buon camaiorese ha detto DE la fia com è bona, dinni che la faccia più spesso
RispondiEliminaMari e Fiorella ma che piacere leggervi!!!
RispondiEliminaMapi hai proprio ragione i pizzi sono la parte più difficile, ovviamente alla nonna venivano perfettamente, sembrava un gioco da ragazzi...
Lucy, si me lo dico da sola la storia è proprio bella forse perchè si tratta della mia infanzia e se chiudo gli occhi mi sembra di rivivere tutto!
Mamma (Leonella) dimmi una cosa che al babbo non piaccia... a me non viene in mente nulla, come dice il proverbio Versiliese " la tacca se ne rivà dal legno"! E' tale e quale alla nonna Clara:-)!!!!
Il proverbio versiliese dice, Domine non son degno se la tacca un se ne rivà dallegno
RispondiEliminaque lindo trabajo te has dado para obtener esta torta tan buena y maravillosa ,es muy linda su forma y los ingredientes muy buenos,un abrazo y sigo tu blog maravillada,cariños.
RispondiEliminaBendiciones ya tienes ¡¡¡¡¡30 seguidores 1!!!! espero que tengas muchos más es muy bellas las recetas,cariños.
RispondiEliminaHola Rosita, que aman la lectura de sus comentarios! Sí, la torta es un poco difícil de hacer, pero te garantizo que es grande! Gracias por seguir nuestro pequeno blog! 30 seguidores no son mucho, pero yo los amo a todos! Besitos y desculpa por mi espanol :-)!!!
RispondiEliminaDebora gracias por tus palabras y de verdad esta torta es maravillosa y yo tengo que hacerla ,hoy he leido de nuevo la receta, gracias por ponerme en tu lista y felicitarte también por tu bella historia familiar,las abuelas de antes cocinaban sin perder sus raices es lo que hago ahora y recordar lo que me enseñó mamá y las recetas ancestrales de mi abuela,en Europa se dejaban registros de recetas antiguas ,acá se ha perdido algunas costumbres por no tener registros,un abrazo sincero.Escribes bien el español se nota que lo has estudiado y te felicito,cariños.
RispondiEliminaRosita...yo no hai estudiato espanol....yo inventé el!!!! :)!
Eliminasarà la prossima che proverò!!!!
RispondiEliminaciao deborah...
RispondiEliminasi in effetti e quasi uguale alla ricetta che mi ha dato la mia amica solo che la tua ha la ricotta la prossima volta la proverò cosi ...
by da lia
Dai anche io avevo la nonna di Camaiore! Per cui conosco la torta di pepe molto bene, anzi l'ho fatta per Pasqua!! E' indubbiamente una delle torte salate più buone che io abbia mai mangiato!!
RispondiEliminaCiao Debora ... ricetta molto carina grazie. Volevo però chiederti se era possibile sapere che cosa intendi per quanto basta per l'olio nella preparazione della pasta. Non saprei proprio come regolarmi e vorrei tanto provarla. Grazie in anticipo ;)
RispondiEliminaGiorgia
Ciao Debora ... ricetta molto carina grazie. Volevo però chiederti se era possibile sapere che cosa intendi per quanto basta per l'olio nella preparazione della pasta. Non saprei proprio come regolarmi e vorrei tanto provarla. Grazie in anticipo ;)
RispondiEliminaGiorgia
BUONISSIMA! UN VANTO PER LE APUANE. NON SOLO PER CAMAIORE, MA ANCHE PER LA VAL DI SERCHIO.
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